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mercoledì 1 febbraio 2012

Lettera aperta al Coogen

L’assessora Pellerino e il direttore Garbarini rispondono su facebook alla nostra lettera. Ci aspettiamo presto un incontro con il Coogen,  i Presidenti dei Comitati di Gestione e i genitori Rappresentanti di Classe come da noi richiesto.

Pubblichiamo su questo blog la lettera aperta al Coogen per commentarla in attesa di incontrarci al più presto in una riunione per decidere insieme le posizioni che esprimeremo come Coogen.




Lettera aperta al Coogen dell'assessora Pellerino e il direttore Garbarini
Il coordinamento Genitori Nidi Materne Elementari e Medie ha espresso in una lettera inviata anche ai quotidiani cittadini preoccupazioni sulla situazione oggi esistente nei nidi e nelle scuole dell’infanzia comunali, con particolare riferimento al rapporto tra il personale impiegato e le bambine ed i bambini presenti giornalmente nelle strutture.
Sono senz’altro preoccupazioni comprensibili e che giornalmente condividiamo, anche in ragione del nostro ruolo istituzionale, con i genitori che continuano a investire nel sistema di qualità che la Città di Torino ha costruito nella lunga storia del suo sistema educativo.
Sono tuttavia contenuti in questa lettera giudizi e affermazioni che necessitano un chiarimento franco e aperto.
Non v’è dubbio che la situazione economica che oggi si riflette sul sistema delle autonomie locali sia tale da rendere sempre più impegnativa la garanzia dei livelli di qualità giustamente richiesti dalle famiglie e, più in generale, dai cittadini. E tale sforzo si fa ancora più sensibile in quei Comuni che hanno programmaticamente scelto negli anni passati di investire sul welfare comunale.
Purtroppo, va detto con chiarezza, non siamo più negli ultimi decenni del Novecento, in cui le risorse finanziarie disponibili permisero di impostare ed avviare progetti ed attività che caratterizzarono un’epoca di slanci e generosità. Oggi, dobbiamo confrontarci con una crisi globale e con una specificità tutta italiana della crisi, dove ,per esempio, il rispetto del patto di stabilità è stato accollato per il 55 per cento a carico dei Comuni e per il 15 per cento alle Regioni, mentre nel resto d’Europa questo compito è stato assorbito in massima parte dallo Stato centrale. Questo vuol dire meno risorse spendibili da parte dei Comuni e meno trasferimenti dagli altri enti istituzionali. Anche qui un esempio: la Città di Torino ha ricevuto negli ultimi mesi del 2011 dalla Regione Piemonte circa 6 milioni di euro in meno per il sistema educativo, a questi si aggiungeranno ulteriori 5 milioni per il 2012.
Ed è altrettanto vero che il non rispetto del patto di stabilità oggi può produrre norme ancora più stringenti, in particolare rispetto all’assunzione di personale a tempo determinato. Tuttavia il pagamento dei fornitori ha permesso di continuare ad erogare il servizio di pulizia ed assistenza educativa in quei nidi e scuole d’infanzia in cui operano da tempo le cooperative sociali, nonché il servizio di ristorazione nelle scuole.
E’ dunque con questi scenari che oggi dobbiamo confrontarci, e che ci impongono una rivisitazione dei servizi che sappia da un lato mantenere la qualità e dall’altro tener conto delle esigenze di equità determinate da una vulnerabilità sociale maggiore.
Questo non vuol dire abdicare ad un sistema di qualità, di garanzie, di effettivo diritto di accesso per tutti: è però necessario ripensare, tutti insieme, ad un nuovo modello capace di garantire quelle qualità all’interno di un contesto economico e sociale che è profondamente cambiato e che sta evolvendo in continuazione. Peraltro, senza facili scorciatoie: non stiamo certo abbandonando compiti e funzioni che continuano a vedere questo Comune sostituirsi a compiti e funzioni statali: dalle scuole dell’infanzia al sostegno ai diversamente abili nelle scuole dell’obbligo, cosa potrebbe succedere se ci ritraessimo dall’intervento finora erogato?
Abbiamo quindi iniziato in questi mesi un percorso di confronto e di studio con i diversi attori interessati ad un sistema educativo di qualità, per prepararci alla riapertura di settembre con un sistema educativo integrato a livello cittadino che riesca a mettere insieme la sostenibilità economica dei servizi per la città, ma anche la sostenibilità economica per quelle famiglie che oggi trovano difficile accesso ai servizi stessi.
I genitori, che hanno espresso in un recente incontro con i comitati di gestione la loro disponibilità a ragionare sulle possibili interazioni tra famiglie e collegi docenti: si badi bene, nessuno ha parlato di nonni-maestri, siamo ben coscienti noi e i genitori che esistono norme, regole e professionalità che non possono essere surrettiziamente eluse.
Il sistema educativo della città, già oggi realizzato in partenariato con nidi e scuole convenzionate, associazioni e fondazioni, che comunque garantiscono, grazie anche alla co-progettazione e alla condivisione degli standard, qualità e finalità apprezzate: vale la pena, anche in questo caso, ricordare le tante bambine e i tanti bambini che frequentano nidi privati convenzionati e scuole dell’infanzia paritarie e i servizi integrativi comunali articolati in ogni quartiere della nostra Città.
Gli altri Comuni metropolitani, come noi e forse ancor più di noi in difficoltà, per confrontare e scambiare buone pratiche.
E in particolare i Sindacati, con cui dobbiamo e vogliamo confrontarci sui progetti riorganizzativi che potranno essere introdotti.
Nell’immediato, un bando di selezione interna di personale qualificato e la disponibilità di educatori ed insegnanti ad una gestione dell’orario di lavoro funzionale alle presenze (con ciò ancora una volta dimostrando quella professionalità e responsabilità delle lavoratrici e dei lavoratori che determinano la qualità del sistema) contribuiranno dalla prossima settimana senz’altro a meglio garantire l’ambiente quotidiano delle attività.
Due ultime precisazioni: i dirigenti scolastici non sono stati convocati per una riduzione dell’”Estate Ragazzi”, ma per coprogettare (con la Compagnia San Paolo e l’Ufficio Pio della Compagnia, che con noi stanno ormai fattivamente collaborando per la realizzazione) una nuova organizzazione dei Centri Estivi più coordinata fra i vari attori e che consenta di rispondere meglio alle esigenze delle famiglie che restano in città durante il periodo di chiusura delle scuole. Così come, pur considerando le difficoltà sopra indicate, stiamo verificando con le scuole e le associazioni la possibilità di sostenere, almeno in parte, le spese per il pre e post scuola.
In sostanza, siamo convinti che Torino, con le migliori energie di tutte e di tutti, potrà esprimere una risposta educativa equa e di qualità alle giuste esigenze dei bambini e delle famiglie.
Il Direttore dei Servizi Educativi l’Assessora alle Politiche Educative
Aldo Garbarini Mariagrazia Pellerino

9 commenti:

  1. Secondo voi sarebbe ammissibile una Class Action contro il Comune per "danno da contratto"?
    Alla Tesoriera sono mesi che i nostri bambini sono senza compresenza, senza continuità di insegnamento, stipati nella stessa aula insieme ai bambini di altre classi...
    E' vero che fruiamo un servizio pubblico, ma, quando abbiamo deciso di fruirne,le condizioni di fruizione erano ben diverse. E' lecito che un ente pubblico cambi le carte in tavola in corso d'anno e che noi consumatori dobbiamo "pagare" la stessa retta pattuita a settembre?
    Se ci fosse un avvocato tra di noi che potesse darci delucidazioni in merito, sarebbe utile.
    ALtrimenti contattiamo un'associazione dei consumatori.
    Grazie per l'attenzione
    Rosaria Persico, nido e materna Tesoriera

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    1. Ciao Nadia, anche noi ci stiamo chiedendo se è possibile una Class Action, in quanto non stanno rispettanto il regolamento (che dice in caso di assenze un rapporto educatore/bambino di 1/6 e questo non accade sempre nella nostra scuola) e della carta qualità.
      Come nido ci stiamo già informando presso un Avvocato e l'associazione consumatori.
      Simonetta, Asilo Nido Pantera Rosa

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    2. Ottimo, allora fateci sapere appena possibile. Grazie!

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  2. Commenti puntuali alla lettera dell'assessore:
    1) "Peraltro non certo abbandonando compiti e funzioni statali...": mi permetto di dissentire con questa affermazione. Mi risulta che alle statali le lunghe assenze delle insegnanti vengono affrontate con l'ingaggio di supplenti (mentre alle Comunali non si assume più); mi risulta che alle statali c'è compresenza per almeno 2 volte a settimana + tutti i giorni a ora di pranzo (mentre alle Comunali l'impegno a garantire la compresenza è stato abbandonato da tempo)!
    2) "...partenariato con nidi privati e convenzionati": è evidente che l'assessora ci sta invitando a rivolgerci a strutture private!!!
    3) "...gestione funzionale all'orario di lavoro funzionale alle presenze": ATTENZIONE, questo dimostra che il lavoro delle maestre è visto alla stessa stregua di quello degli operai! Ma scherziamo? Una cosa è mettere un operaio in una catena di montaggio al posto di un altro, altra cosa è mettere un insegnante al posto di un altra! I bambini del nido e della materna hanno bisogno di figure di riferimento fisse, con le quali stabilire un rapporto continuativo. Non si può cambiar loro continuamente le maestre, a seconda di chi c'è o di chi è disponibile!! E' contro l'ABC della pedagogia!!
    Rosaria Persico

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  3. Alla Materna Comunale di Via Pasquale Paoli siamo stati due settimane senza maestre perchè malate, non sono state sostituite con suppenze, ma i bimbi sono stati divisi nelle varie sezioni della materna. Inoltre in classe abbiamo un bimbo disabile che aveva la maestra di sostegno il primo e secondo anno, da quest'anno dapprima ci hanno dato una supplente che è stata un paio di settimane poi ha rinunciato all'incarico e da allora non è stata sostituita e dopo le vacanze di Natale l'economa ha comunicato che, a causa degli tagli, non ci sarà nessuna supplente quindi se la gestiscono le maestre in carico.
    Nadia (la mamma di un bimbo della V sezione)

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  4. Un chiarimento "franco e aperto" non si fa su facebook, ma guardando in faccia i propri interlocutori!

    E' inammissibile che un'istituzione non risponda ad una richiesta d'incontro su temi precisi e importanti come i Servizi Educativi della prima infanzia, "concedendo" un incontro! Denota davvero poco senso di responsabilita'!

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  5. Sulla richiesta di incontro io sarei per aspettare qualche giorno. La lettera e' stata inviata 3 giorni fa.. .si aspetta finoa lunedi' e poi si riscirve per chiedere lumi.... ci troviamo in ogni caso il 10 e per allora sapremo qualche cosa e possiamo prendere delle decisioni su cosa fare.. .certo non si puo' aspettare senza insegnanti all'infinito..
    il 22 poi faremo un po' di storia e inviteremo tutti coloro che sono interessati a sapere come funzionava... che cosa abbiamo perso e quali risorse sono state messe in atto per raggiungere risultati che oggi ci sembrano lontanissimi.. Resto dell'idea ceh privatizzare e dare tutto a fondazioni e cooperative non sia una politica di sinistra.. e in ogni caso la qualita' non e' ne' di destra ne' di sinistra e bisognadifenderla soprattutto per chi non ha i mezzi per pagarsi neppure la mensa!

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  6. "Oggi, dobbiamo confrontarci con una crisi globale e con una specificità tutta italiana della crisi, dove ,per esempio, il rispetto del patto di stabilità è stato accollato per il 55 per cento a carico dei Comuni e per il 15 per cento alle Regioni, mentre nel resto d’Europa questo compito è stato assorbito in massima parte dallo Stato centrale."...

    Mi piacerebbe condividere con voi alcuni dati pubblici relativi ai dirigenti comunali:

    http://www.comune.torino.it/operazionetrasparenza/

    I sacrifici non possono sempre farli solo i cittadini...

    Gianpaolo Carlino Asilo Nido La Pantera Rosa

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  7. Portiamo tutte queste istanze all'incontro con il sindaco e l'assessora il 23 febbraio.. chi non potra' entrare invii comunque le sue lettere e raccogliamole.. le stampiamo e le diamo in mano al sindaco.. che ne dite?

    cioao

    Propongo anche di fare un file con le mancanze delle varie scuole.. che ne dite?

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